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«Tutti i popoli che hanno avuto modo, nell'arco della storia, di stabilirsi o governare in Sicilia, ne erano consapevoli, così come erano consapevoli di tutte le difficoltà legate alla costruzione di un'opera così imponente. E chi ha amato veramente questa terra, ha creduto nella costruzione del Ponte. Mi è piaciuto quindi utilizzare la parodia sul ponte per ripercorrere la storia della Sicilia nei suoi momenti di fondamentale importanza: i Romani, i sovrani Arabi, Re Ruggero (ancora ricordato ed acclamato nell'isola), Re Ferdinando (l'ultimo grande Re di Sicilia) ed il periodo Italico ancora in atto».